Vinitaly 2022, Petracca: Finalmente il ritorno in presenza, l’irpinia si conferma terrorio di punta per la Campania. Presto misure specifiche per enoturismo ed internazionalizzazione
Verona – “Il ritorno a Vinitaly è un fatto positivo in sé perché conferma la volontà, e anche la possibilità, di un ritorno alla normalità dopo due anni di stop in seguito all’emergenza sanitaria e alla pandemia. Il settore, perciò, si ritrova a Verona con l’obiettivo di recuperare la rete di relazioni su cui si basa e che rappresenta un momento qualificante delle sue dinamiche. Lo fa anche l’Irpinia che conferma la sua centralità ed il suo peso sulla scena regionale e nazionale”. Lo dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca, vice presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, in riferimento all’apertura dell’edizione 202i Vinitaly in corso di svolgimento a Verona.
“Il comparto vitivinicolo – aggiunge Petracca – ha una sua specificità che la Regione Campania conosce e sulla base della quale orienta ed orienterà misure e finanziamenti in particolare sulla nuova programmazione comunitaria che è in fase di redazione. L’Irpinia ha bisogno di un sostegno su due direttrici, l’incoming e l’internazionalizzazione. Su questi due aspetti ci saranno interventi specifici che permetteranno a questo settore trainante per il nostro agroalimentare di crescere ancora di più a fronte, va detto, di una straordinaria qualità espressa da vini apprezzati in tutto il mondo”.
“Dal punto di vista legislativo, che è la funzione specifica del Consiglio Regionale – conclude Maurizio Petracca – approveremo un testo dedicato all’enoturismo che io stesso a breve predisporrò e che consentirà di coniugare qualità delle produzioni al nostro territorio, legando i due aspetti, quello di commercializzazione del vino e quello di fruizione per finalità turistiche delle nostre aree maggiormente vocate alla vitivinicoltura, in maniera reciproca, osmotica. Ci sono esperienze virtuose in altri territori italiani che possono rappresentare un modello importante anche per noi, per l’Irpinia che, per concentrazione di denominazioni, rappresenta un felice unicum, in particolare per il Sud”.